Quanti visitatori soffermandosi su opere d'arte astratte si sono domandati cosa l'artista abbia voluto significare o trasmettere, e cosa si debba individuare o capire per addentrarsi in questa particolare espressione artistica.
Mancano, in molti casi, il “riconoscimento” e l'empatia che chi guarda trova facilmente in un'opera figurativa: facendo ricorso alle neuroscienze, oggi si parla di “neuroni-specchio”.
Questo per dire che l’empatia non nasce da uno sforzo cognitivo, bensì fa parte del corredo genetico della nostra specie.
Sguardi, espressioni drammatiche, fisicità entrano dentro allo spettatore, che è portato ad empatizzare con ciò che vede. Meno scontato, forse, è che si abbia la stessa reazione con l'arte astratta, che di corporeo ha poco o nulla. Eppure, si crea la stessa risonanza emotiva.
Anche molti pittori, che pure lasciano capire nei loro lavori astratti di essere partiti da un qualcosa di figurativo, non chiedono poi che il quadro venga vissuto se non come puro gioco di forme e colori.
Questo è il caso di Ferdinando Chevrier e delle sue opere che si trovano esposte al Museo di arte contemporanea e del Novecento di Monsummano Terme: una carrellata di tele, e non solo, dove le forme e i colori segnano in maniera indelebile il percorso artistico di questo artista contemporaneo.
L’occasione per avere nuove chiavi di lettura, anche per capire l’uomo che sta “dentro” all’artista, è quella offerta dal museo che domenica 15 aprile alle ore 16.30, propone ad appassionati o semplici curiosi una vista guidata gratuita tenuta dalla curatrice della mostra Paola Cassinelli. Un percorso emozionale da non perdere.
Per chi fosse interessato è necessario prenotarsi al numero 0572 952140, negli orari di apertura del museo, o inviare una mail all'indirizzo macn.villa@gmail.com.
L’esposizione Ferdinando Chevrier. Il gusto della forma e del colore è visitabile, con ingresso gratuito con il seguente orario: lunedì, giovedì, venerdì 16.00 - 19.00 mercoledì 9.30 – 12.30 sabato e domenica 9.30 – 12.30/16.00 – 19.00. Chiuso il martedì
Biografia
Ferdinando Chevrier nasce a Livorno nel 1920 e lì muore nel 2005. Dopo una formazione accademica basata sull’arte figurativa si muove, con curiosità e trasporto, tra le numerose proposte intellettuali del Novecento. Membro del gruppo Pittori del Tirreno, passa all’esperienza milanese del M.A.C. (Movimento di Arte Concreta), sperimenta l’Informale, l’Astrattismo geometrico, quello segnico, fino a trovare una propria identità nel movimento vorticoso delle sue linee, la cui sperimentazione si evolve verso la dinamicità e la gestualità espressiva del segno.