Chiesa di San Nicolao a Monsummano Alto
All'altare di sinistra la pregevole Annunciazione seicentesca di scuola toscana appare purtroppo in pessimo stato di conservazione, così come le formelle con Scene della Vita di Cristo e di Maria, legate ai misteri del Rosario, che inquadrano, sull'altare di fronte, la nicchia contenente la statua della Vergine.
L'opera più interessante che si conserva nella chiesa è il grande Crocifisso ligneo, databile tra il XIV e il XV secolo, che sovrasta la navata dal centro del presbiterio, in una teca posta sopra l'altare maggiore.
Pieve di San Michele a Montevettolini
La Pieve di San Michele conserva pregevoli dipinti, tra cui una Madonna col Bambino e Santiproveniente dall'oratorio di San Francesco, opera della fine del XV secolo della scuola di Raffaellino del Garbo, una Madonna con Bambino e Santi di Piero di Cosimo (1462-1521), una Assunta di Santi di Tito (1536-1603), oltre ad un Crocifisso in legno policromo del XIV secolo.
L'oratorio della Madonna della Neve, sempre a Montevettolini, conserva l'affresco con la Madonna col Bambino e Santi, opera di un maestro del XV secolo attribuito alla scuola di Gentile da Fabriano.
Santuario della Madonna della Fontenuova
Tra il 1630 ed il 1633, il pittore fiorentino Giovanni da San Giovanni affrescò le Lunette del portico del Santuario della Fontenuova che narrano i miracoli della Madonna della Fontenuova e la storia della costruzione della chiesa.
Appaiono come incastonati nel soffitto intagliato e dorato i dipinti con l'Annunciazione di Matteo Rosselli, l'Assunzione della Vergine di Gregorio Pagani, e l'Incoronazione della Vergine di Donato Mascagni.
Decorano le pareti della navata e gli altari del transetto altri quadri di maestri del Seicento fiorentino, tutti eseguiti nel primo trentennio del secolo: tra gli altri un San Gerolamo, un San Sebastiano, un San Francesco ed un San Carlo Borromeo, l'Adorazione dei Magi di Matteo Rosselli, la Vergine bambina con Sant'Anna e San Gioacchino.
Di grande pregio sono le tarsie in marmi policromi del pavimento, realizzato durante l'ultima guerra, quelle seicentesche del pulpito e degli altari, in particolare dell'altare maggiore che racchiude l'antico affresco, visibile solo in parte, che i più riferiscono ad un pittore del XV secolo noto come "Maestro di Fucecchio".
Annesso al Santuario si trovava un piccolo museo che custodiva, oltre a numerosi ex-voto, un Crocifisso in avorio attribuito al Giambologna e la preziosa corona in oro smaltato e gemme donata dal Granduca Cosimo II al Santuario.
Oggi tali opere sono conservate presso il Museo della Città e del Territorio, nel palazzo dell'Osteria dei Pellegrini.